Come di consueto, anche questo ultimo appuntamento prima della pausa estiva ha registrato grande partecipazione di un pubblico, non più solo in silenzioso ascolto, ma attento partecipe ad un vero dialogo. L’attenzione era, giustamente, tutta rivolta a “lui”, lo splendido esempio di ebanisteria nostrana , motivo di nostalgico ricordo per i “vecchi” conoscitori di questa tipologia di mobile – simbolo dell’aristocrazia genovese – ma anche stimolo per le nuove generazioni che con questi oggetti non hanno dimestichezza visiva ma che hanno dimostrato grande curiosità per gli aspetti tecnici della sua costruzione.
I relatori che si sono avvicendarti, hanno soddisfatto tutti: lo storico dell’arte Ludovico Caumont Caimi ha ipotizzato (nel campo dell’antiquariato non ci sono certezze assolute) che questo mobile sia il frutto di una collaborazione tra ebanisti genovesi per lo scafo ed eccellenti maestranze tedesche (presenti a Genova nei prima decenni del settecento), mentre il restauratore Gianfranco Minoletti ci ha fatto dialogare virtualmente con gli artigiani che l’hanno prodotto, facendoci riflettere sull’importanza e sul valore di collaborazioni in apparenza così distanti fra loro.
Per concludere, il botto dello spumante per festeggiare l’arrivo dell’estate con le prelibatezze dolci e salate del mitico Maurizio Simonetti (esperto sezione gioielli dell’Asta Boetto) ma che da sempre ci stupisce per le sue incredibili doti culinarie!
Arrivederci dunque in autunno, pronti a partire
con i “Capolavori in Viaggio”
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